Coppa del Mondo

L’Arabia Saudita si prepara a ospitare la Coppa del Mondo 2034

L’Arabia Saudita si prepara a ospitare la Coppa del Mondo 2034: un evento di portata globale tra sfide climatiche e programmazione internazionale.


La FIFA ha ufficializzato l’assegnazione della Coppa del Mondo 2034 all’Arabia Saudita. La decisione, resa pubblica durante un congresso online, ha confermato la candidatura della nazione mediorientale come unica in gara, consolidando il suo ruolo sempre più influente nello scenario sportivo globale.

Una candidatura senza rivali

Il processo di assegnazione è stato sorprendentemente rapido. In soli 14 mesi, l’Arabia Saudita ha dominato la scena come unica nazione candidata. La possibilità di ospitare una competizione di tale portata, con 104 partite in programma, era riservata esclusivamente ai paesi appartenenti alle regioni dell’Asia e dell’Oceania. Nessun altro stato, però, ha presentato una candidatura formale, lasciando campo libero alla nazione saudita.

Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha visitato più volte l’Arabia Saudita negli ultimi anni, testimoniando i progressi della nazione in ambito sportivo. Emblematiche sono state le sue visite ai palazzi storici di Diriyah durante la pandemia e il lancio della Coppa del Mondo di Esports a Riyadh, avvenuto lo scorso agosto. Questi eventi sembravano già preannunciare l’esito del congresso FIFA di mercoledì, in cui i 211 membri hanno approvato la candidatura saudita senza contestazioni.

Il contesto internazionale: Spagna, Portogallo e Marocco per il 2030

L’assegnazione dell’edizione 2034 segue un’altra decisione significativa. La Coppa del Mondo 2030 sarà ospitata congiuntamente da Spagna, Portogallo e Marocco, con un’apertura simbolica in Sud America per celebrare il centenario della competizione. Questo accordo ha escluso qualsiasi possibilità di candidarsi per paesi europei, africani o sudamericani per il 2034, spianando di fatto la strada all’Arabia Saudita.

Gianni Infantino presidente FIFA
Il presidente della FIFA Gianni Infantino

La doppia assegnazione, decisa in un unico voto, ha suscitato critiche da alcuni membri che avrebbero preferito valutare le due edizioni separatamente. Tuttavia, la FIFA ha mantenuto un approccio unificato, accelerando così il processo decisionale.

Sfide climatiche e programmazione complessa

Ospitare la Coppa del Mondo in Arabia Saudita comporta sfide significative, soprattutto legate alle condizioni climatiche. Durante i mesi estivi, le temperature raggiungono regolarmente i 40°C, rendendo improbabile lo svolgimento della competizione tra maggio e settembre. La FIFA sta valutando soluzioni alternative, con il periodo tra ottobre e aprile che appare il più adatto, quando le temperature oscillano tra i 20°C e i 30°C.

Reazioni del calcio europeo

La prospettiva di un torneo invernale non entusiasma le leghe calcistiche europee, che hanno già sperimentato difficoltà logistiche durante la Coppa del Mondo in Qatar nel 2022. La sospensione dei campionati nazionali per un mese ha creato un fitto calendario di recuperi, complicando la gestione delle stagioni successive.

La Premier League, insieme ad altre competizioni europee di vertice, potrebbe opporsi con fermezza a una nuova interruzione in inverno. Tuttavia, la FIFA ha sottolineato che qualsiasi decisione sarà presa considerando non solo le condizioni climatiche, ma anche gli eventi religiosi e culturali rilevanti a livello globale.

Argentina Campione del Mondo
Coppa del Mondo Qatar 2022: l’Argentina è Campione del Mondo

Negli ultimi anni, l’Arabia Saudita ha investito massicciamente nello sport, consolidando il suo ruolo di protagonista a livello internazionale. Dopo il successo nell’ospitare eventi di Formula 1, boxe e golf, la Coppa del Mondo rappresenta un ulteriore passo verso la costruzione di un’immagine di eccellenza sportiva e organizzativa.

Nonostante le sfide, l’assegnazione della Coppa del Mondo 2034 all’Arabia Saudita segna una svolta storica. Sarà interessante vedere come la nazione affronterà le complesse esigenze logistiche e climatiche per offrire uno spettacolo calcistico degno del più prestigioso torneo internazionale.

Con questa decisione, il calcio mondiale continua a esplorare nuove frontiere, confermando che lo sport non è solo competizione, ma anche un potente strumento di diplomazia e progresso.

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